Da più di 20 anni mi occupo di interazioni personali tramite le pratiche teatrali e mai come in questo momento storico credo sia necessaria una riabilitazione alle relazioni umane. Affinché la distanza e il ridotto contatto fisico non si trasformino in una deriva verso la solitudine e l’isolamento è fondamentale che si ristabilisca una vicinanza emotiva tra le persone. Nei 4 anni di studi alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”, noi registi  svolgevamo le lezioni assieme agli allievi del corso attori, imparando a recitare e nello stesso tempo a “dirigere” i nostri compagni dall’esterno del palcoscenico. E’ un’ impostazione metodologica che ho trovato estremamente efficace ed è quindi normale per me riproporla, ma con sostanziali differenze. Prima di farsi ascoltare un buon regista deve saper ascoltare, guardare, comprendere, aiutare chi ha davanti a ritrovare la tranquillità per sentirsi pienamente presente a sè stesso. L’unica possibilità reale che il regista ha di intervenire in modo organico nel processo di lavoro è quella di creare il luogo adatto, nel quale lui stesso e gli attori possano sentirsi liberi di agire profondamente, deve tracciare le possibili vie, in poche parole deve trasformarsi in una vera e propria guida. Durante il Corso di Regia Teatrale, cercheremo di capire come tutto questo sia possibile.

FOCUS 2025

La proposta è quella di un corso dalla prospettiva semestrale (da Gennaio a Giugno, anche se le quote saranno comunque versate trimestralmente) durante il quale approfondire i temi: il coro in movimento, la presenza scenica, l’infanzia come fonte da cui attingere, la voce e il suo rapporto con la musica. Avremo, come punto di riferimento testuale, non più i monologhi ma una serie di dialoghi, narrazioni e scene tratti da una stessa opera, una riscrittura per il teatro di “Novecento” di B.Bertolucci.  

Daniele Bergonzi
Lun  18:30 – 20:00
Lun  20:15 – 21:45
Gio  18:30 – 20:30
Gio  20:15 – 21:45

150€/trimestre

Barbara Anzivino

Lun   18:30 – 19:45
Gio   18:30 – 19:45

105€/trimestre